La prima riforma della quale il paese ha bisogno. Bisognerebbe infatti partire dalla radice. Cioè da cambiare le regole che sorreggono il nostro sistema dell’Informazione e della Comunicazione televisiva. Oggi non si può prescindere da questo, soprattutto in una società come la nostra, nella quale l’informazione condiziona pesantemente l’opinione pubblica. Mi riferisco a due cose. La prima, che dovrebbe valere per tutti i mezzi di informazione, è l’assoluta incompatibilità tra la proprietà e/o il controllo di mezzi di informazione e l’attività politica. La seconda , valida solo per le televisioni, è il divieto assoluto e inderogabile ai mezzi di informazione di sostegno privilegiato a una formazione politica o a una coalizione. Solo così la nostra democrazia, da anni condizionata dalle intricate vicende giudiziarie e dal conflitto di interessi del premier, potrà essere libera dal cappio che ha intorno al collo da quando è sceso in campo Silvio Berlusconi. Solo così si potrà impedire che un altro 'Berlusconi' metta sotto ricatto ancora la nostra democrazia.
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